Juan Jose Da Silva

[singlepic id=4 w=153  float=]Moro, alto, atletico, intelligente. Soprattutto modesto. George Clooney ha vinto la classifica come uomo più sexy del pianeta solo perché Juan José da Silva al momento era distratto.

Il suo QI è risultato talmente fuori scala che hanno avvolto la salma di Einstein con del filo di rame e collegato a un accumulatore: per l’invidia si rigira talmente sulla tomba che produce circa 1500 kW/h.

A parte questi dettagli, è il fortunatissimo marito di Cristina e l’orgoglioso padre di Dario e Davide.

Completamente autodidatta, ha imparato a leggere e scrivere prestissimo, a 20 anni, dopo aver battuto la testa per terra a seguito di una caduta dalla bicicletta a cui aveva da poco tolto le ruotine. Nello stesso momento, dall’altra parte del mondo, in mezzo all’oceano Pacifico, è sorta un’isola vulcanica.

Non ha paura a dire che Il piccolo principe lo fa ancora piangere e che i Promessi Sposi sono l’antitesi del piacere alla lettura, che il vero genere poliziesco nasce con Chandler e termina con Dürrenmatt, che, mettetevelo in testa, ne sa più Don Rosa di Dan Brown sui templari, Calvin and Hobbes è la migliore strip di tutti i tempi e Bar Sport andrebbe letto a partire dal nido.

Amante della buona cucina e del buon bere, abbina il brandy alle letture di Glauser, Brunello alla musica di Tom Waits e whisky (liscio, niente ghiaccio) guardando Casablanca.

Il nostro continua ogni giorno a leggere, ascoltare, cercare, giudicare solo per se, perché i gusti sono come i calzini: ognuno ci ha i suoi e comunque tutti puzzano.

Ultimamente scrive, pure. Le disgrazie, si sa, non vengono mai sole.

Sotto il nome di InkKiller, pubblica recensioni, interviste, giudizi e soprattutto descrive la realtà quotidiana attraverso l’acidissimo inchiostro della sua satira.

Cura la rubrica: Ink Killer


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